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Un segno, una ruota portata dal mare sulla spiaggia.
giovedì 18 maggio 2017
martedì 15 marzo 2016
Poco più di un minuto tra...
Sempre
più mi capita, per poche manciate di secondi, di dimenticarmi di me
stesso. Di immergermi nel silenzio pieno di suoni del mondo. Tutto allora inizia ad avere un senso, una profondità immensa. Con gratitudine ringrazio chi mi ha fatto conoscere i principi del buddhismo zen Sōtō, la sua medizazione (Zazen)
Gassho
Mentre mi immergo nella realtà, tra...
I rami degli alberi
Le care Margherite
Le onde
Il vento
L'erba
Gli oggetti portati dal mare
I fiori di Rosmarino
Grazie caro Sangha del Dojo Ryū Zō Dō
venerdì 20 marzo 2015
Un albero e il suo uomo
Ecco apparire, in un tratto di spiaggia ancora non calpestato e segnato, dalle impronte. Impronte o un disegno? Mentre scattavo la foto vedevo un albero, una palma e il classico omino accanto. Il naufrago sulla minuscola isola deserta, tipico delle vignette. Ma qui il disegno non è quello dei fumetti, è più lirico, e mi rimanda più al mondo dei sogni. Un mondo lontano e nello stesso tempo vicinissimo. Un mondo che si esplora mentre si dorme, oppure inaspettatamente lo si vede affiorare dalla sabbia, nel vento, nelle nuvole o su di una farfalla. Allora mi viene da pensare che forse non c'è un confine preciso tra il mondo dei sogni e la realtà, i due universi coesistono nello stesso istante.
venerdì 12 dicembre 2014
Ok l'inverno è qui.
Ecco nel momento stesso in cui scattavo questa foto ho accettato l'inverno. Come è stata dura... I giorni passavano, ma dentro continuavo ad ignorarlo completamente. Un po' perchè non faceva freddo, ma soprattutto perchè non ne avevo voglia. Mi ero intestardito, non mi volevo assolutamente immergere nella sua dimesione interiore. Ogni anno è così: faccio i capricci, resisto, fingo di ignorarlo. E lui, l'inverno, inizialmente ridacchia divertito, poi si spazientisce e mi manda un influenza che mi costringe a starene a letto. Ma come osa mi domando, io?? Io ho da fare mille cose, non mi posso fermare, interrompere le mie abitudini. Che rabbia!
Clic,
silenzio,
scatto la foto e lui mi circonda e abbraccia fin nel midollo delle ossa. Sono suo, un suo umile suddito.
E mi ricordo quanto lo amo e lo sento profondamente vicino.
L'Inverno è spietato, duro, crudele quanto volete, ma è autentico e importante per l'anima come nessun altra stagione.
venerdì 13 giugno 2014
Dove sono dentro la fotografia?
Spesso mi chiedo dove si trova l'anima del fotografo dentro una
fotografia. Io qui la mia credo di averla trovata, è quella pallina
gialla in alto a sinistra
venerdì 24 gennaio 2014
Ma guarda che razza di foto faccio...
Può un umile sassolino, su uno sfondo di asfalto consumato, avere il diritto, l'onore, l'importanza da giustificare una fotografia? Certo che con la fotografia digitale non costa nulla e quindi perchè no? Uno scatto e via. Così come per uno scrupolo. Ma tornando con la memoria al momento dello scatto, ecco apparire un ricordo, una sensazione. Camminavo distratto da mille pensieri, come uno zombie con la fotocamera in mano, quando improvvisamente una voce-immagine mi fa: "psss psss, hei tu dico a te!". Un istante, dura un millisecondo, una luce fortissima, piccola come la punta di uno spillo mi ha chiamato. Prendo la fotocamera, inquadro, metto a fuoco, scatto, click. Troppo tardi è già sparita, nel momento stesso dello scatto mi ero reso conto che non c'era più. Infatti riguardo la foto nel piccolo schermo della macchina fotografica ed è piatta, senza vita. A casa scarico le foto sul PC e me ne dimentico. Poi stamattina mentre mettevo in ordine le foto nell'archivio, riecco la piccola luce che mi chiama, mentre sullo schermo del portatile passa questa foto. Come la volta precedente dura un millisecondo, un nulla, ma lascia una profonda sensazione di luminosità, di verità. E poi subito dopo tornano i giudizi. Mi dico: "ma guarda che razza di foto faccio... come si vede che non ho il minimo talento. Piatte, insulse, prive di senso e qualità. E poi ho anche la faccia tosta di pubblicarle su Internet, chissà che pensa la gente che le vede". Eppure al di là dei giudizi io quella voce, quella sensazione, quella piccola luce l'avevo colta, ed è nascosta, ben nascosta in quest'immagine "ne sono sicuro". Il problema è lasciarsi andare, guardarla a mente aperta, liberi, innocenti. Allora ecco che l'immagine si anima, nel senso che acquista un anima, inizia a giocare con me, mi manda immagini, storie, luce.
martedì 7 gennaio 2014
A occhi bassi.
Strane corrispondenze tra i sentimenti e l'asfalto consumato
A occhi bassi
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